"you never can tell" - dietro le quinte



Hey fans! Ecco a voi un breve post ispirato a un’intervista rilasciata da Uma Thurman sul set di Pulp Fiction , nella quale racconta il suo incontro un po' impacciato con l’intramontabile John Travolta e finisce con un grande elogio all’attore. Anche chi non ha mai visto questo film (esiste davvero qualcuno?!) ha sicuramente sentito parlare della famosa scena di ballo che vede i due co-protagonisti ballare un twist sulle note di You Never Can tell.
Quindi quello che intendo fare ora non è certo raccontarvi cosa accade sul palco del Jack Rabbit Slim's, perchè già lo sapete, ma pittosto mostrarvi un piccolo retroscena, qualcosa che mi ha incuriosita e che vorrei condividere con voi.


 Uma Thurman : Ho visto John Travolta  per ore nel corso di tutta la mia infanzia ne  I ragazzi del sabato sera. Quindi lo conoscevo molto bene. Cercai di vedere la febbre del sabato sera, credo di aver avuto 12 anni quando uscì il film. Mi sembra che mi allontanarono fisicamente dal cinema e io mi intrufolai di nuovo solo per vederlo un’altra volta. È un ricordo indelebile della mia memoria perché proprio alle soglie della pubertà e tra tutti i miei coetanei era una sorta di rito di passaggio della sessualità. Quindi questo film avuto un forte impatto su di me.

Intervistatore : Quindi quando lo hai visto eri emozionata perché eri una sua fan fin da bambina? 

U.T. : Sì, lo ero. Ma come attrice sono sempre riuscita ad avere una mente aperta e a separare il personaggio dalla persona che potevo incontrare.  Credo che questo mi abbia sempre messo in condizione di poter conoscere davvero a fondo una persona invece di rimanere solo a bocca aperta e svenire.  Ma lui ha un talento, un livello di recitazione eccezionali, senza contare la varietà dei lavori che ha fatto. La sua versatilità come attore è straordinaria .


I. : c’è una caratteristica di lui come attore che ammiri in particolare? 

U.T. : Credo che una delle cose che io come attrice trovo di grande ispirazione in lui come attore è il modo in cui sembra accettare se stesso e quanto si trovi a suo agio con se stesso.  Per quanto sia così flessibile e molto bravo a trasformarsi in un’altra persona sembra riuscire a mantenere una parte consistente della propria anima in tutti ruoli che interpreta.
 Sembra che tutti questi personaggi gli escano direttamente dal cuore.  Questa la cosa più emozionante e quella che ti colpisce. questo elemento di espressione personale e di creazione che si uniscono e ti fanno sentire così vivo quando reciti. E lui ce l’ha abbondantemente.  

I. : Qual è stata la tua reazione quando hai saputo che era il tuo coprotagonista?  Ti sei chiesta perché proprio lui? che cosa hai pensato?

U.T. : A parte l’indiscutibile entusiasmo del signor Tarantino, quello che mi emozionava tanto all’idea di accettare questa parte era poter fare una scena di ballo con John Travolta.  Senza averlo mai incontrato, senza sapere niente di lui, era una cosa talmente iconica e talmente straordinaria che era eccitante per me. 

I. : Allora quando hai saputo che ci sarebbe stato quel ballo hai capito che sarebbe venuto qualcosa di magico?

U.T. : qualcosa di magico per me almeno!  Una fantasia della mia infanzia si sarebbe realizzata davvero. Il sogno di alcuni attori, anche se spero di non vivere abbastanza lungo per ballare di nuovo con John.  È davvero meraviglioso anche il modo in cui lui e Quentin hanno discusso e hanno creato una piccola scenografia. Mi hanno mostrato un po’ di passi, ballavano l’uno con l’altro. Mi hanno mostrato tutte quelle cose nel camper, per cinque minuti.  Dicevano che “si, possiamo fare questo oppure così”. li rguardavo molto nervosa in questa scena di ballo perché essendo così alta e un po’ allampanata sono sempre intimidita e mi preoccupo sempre quando riprendono 40 cm del mio corpo alla volta (ride). Non avevo idea di come sarebbe andata sul palco ed ero davvero in ansia, non so esattamente come sia successo ma è stato così divertente che quando Quentin ha detto di avere abbastanza materiale io mi ero appena scaldata e avrei potuto ballare tutta la notte. È stato emozionante per me, un’esperienza fantastica. 

I. : C’è sicuramente un senso di sollievo: finalmente è tornato a ballare! una generazione lo ha apprezzato per questo e un’altra per il personaggio. Come è stato lavorare con lui? avete provato?  Com’è provare con lui?

U.T. : Abbiamo provato in maniera approfondita, abbiamo passato... non saprei... 10 giorni circa su un palco all’ufficio di Danny De Vito.  Era un vero palco, una cosa meravigliosa, una specie di enorme open space. Anche se veniamo da esperienze diverse, noi attori  abbiamo questo terreno comune che è la sceneggiatura. la leggiamo insieme , è per questo che è divertente, in particolare quando puoi farlo con un grande attore come John, è un vero privilegio, vedere qualcuno così preso dalla propria parte, a livello di emotività, di cura e di attenzione. E poter fare la stessa cosa, essere nervosa e tutto il resto.

I. : traspare dalla scena, si vedono chiaramente le emozioni di cui parli.  Secondo te, quale impatto ha avuto quella scena sulle persone? cosa pensi che veda la gente quando guarda quella scena? 

U.T. : Non saprei. Credo che tutto il film abbia un elemento di sorpresa, divertimento e pazzia costanti che scena dopo scena si accumulano regalando al pubblico un’esperienza straordinaria.  Anche solo la freschezza del punto di vista di Quentin, il vigore e l’aggressività della sua macchina da presa, il modo in cui immagina l’intero mondo in cui viviamo nel film.


Fonte: "Pulp Fiction", Blu-ray Disc, contenuti speciali, interviste
link al video --> https://www.youtube.com/watch?v=jYID_csTvos&list=PL86SiVwkw_ocu95oyO1nmuGhN7axzUKo9&index=30

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