Il film inedito di Hitchcock sulla Shoah
1945. La guerra era finita da pochissimo. L'idea era quella di fare un documentario "didattico" che ricordasse ai tedeschi quello che volevano non vedere: gli orrori compiuti nei campi di concentramento. Oggi diremmo un film "politico".
Chi venne chiamato a lavorare a questo film? Alfred Hitchcock. Vi lavorò per 6 settimane, tra giugno e luglio del 1945. Le immagini sono rimaste nascoste per 70 anni. Finchè, Andrè Singer, non ha ottenuto il permesso di lavorarci. Ne è uscito un documentario sconvolgente, che per la prima volta mostra il lavoro fatto da Hitch, accompagnato dalla voce narrante di Helena Bonham Carter e intitolato "Night Will Fall". E' già andato in onda su canali tv in Germania, in Austria, in Francia e in Inghilterra. Speriamo di vederlo presto anche in Italia.
Che cosa si vede nel documentario? Le immagini, in gran parte inedite, della liberazioni di 11 campi di sterminio, tra cui quello di BERGEN-BELSEN, DACHAU, MAUTHAUSEN, filmate da quattro operatori militari. Vi sono anche delle interviste ai testimoni, ai sopravvissuti e al pubblico ministero che parlò al processo di Norimberga.
Queste sono le parole di Hitch sul film: "Alla fine della guerra, ho fatto un film che doveva mostrare la realtà dei fatti avvenuti nei campi di concentramento nazisti. Atroce. Era ancora più atroce del peggior film dell'orrore. Nessuno lo ha voluto vedere. Faceva troppo male. Quel film non mi ha mai più abbandonato."
Ma come mai proprio lui, che lavorava stabilmente a Hollywood, era stato coinvolto in quel progetto? Perchè decise di venire nella vecchia Europa, devastata dalla guerra, per girare questo film? Il merito è tutto del co-fondatore della London Film Society, che aveva stretto amicizia con il giovane Hitch, Quando all'inizio del 1945 i primi campi sono liberati e le prime atroci immagini vengono inviate a Londra, Hitch viene convinto a girare un film destinato in maniera specifica ai tedeschi, che fosse la prova inattaccabile delle loro atrocità. Da subito egli si dimostra molto interessato. Arrivato in Inghilterra, dopo un viaggio in nave dove aveva dormito in un dormitorio con altre 30 persone, si mette subito al lavoro. Dedica quasi tutto il suo tempo a guardare i materiali che arrivano dall'Europa. Il regista, forte della sua esperienza cinematografica, cercava soprattutto le riprese in continuo, le panoramiche, perchè nessuno potesse dire che quelle immagine erano state manipolate per falsificare la realtà. Si tratta di immagini strazianti, difficili da sostenere. Ci sono i volti dei morti, scavati dalle piaghe e dalla fame o massacrati dagli aguzzini, sconvolgono le scene in cui i soldati tedeschi prigionieri sono costretti a caricare i corpi dei morti, li trascinano e li gettano nelle fosse comuni, come se si trattasse di manichini, perchè i rischi delle epidemie rischiavano di propagarsi e non lasciavano spazio nè tempo nemmeno per un pò di pietà.
Poi? Cosa è successo? Perchè non abbiamo mai sentito parlare di questo film? Nell'agosto del 1945, le convenienze della politica fermarono il lavoro, il Grande Maestro tornò a Hollywood e il materiale girato e in parte montato finì in uno scatole abbandonato dell'Imperial War Museum. E' riemerso 70 anni dopo, con tutta la sua forza di sconvolgente testimonianza per ricordare a noi di NON DIMENTICARE. Per ricordare a noi che la pace è un valore prezioso, che dobbiamo difendere e preservare ad ogni costo, per fare in modo che non si ripeta mai quello che è accaduto.
Chi venne chiamato a lavorare a questo film? Alfred Hitchcock. Vi lavorò per 6 settimane, tra giugno e luglio del 1945. Le immagini sono rimaste nascoste per 70 anni. Finchè, Andrè Singer, non ha ottenuto il permesso di lavorarci. Ne è uscito un documentario sconvolgente, che per la prima volta mostra il lavoro fatto da Hitch, accompagnato dalla voce narrante di Helena Bonham Carter e intitolato "Night Will Fall". E' già andato in onda su canali tv in Germania, in Austria, in Francia e in Inghilterra. Speriamo di vederlo presto anche in Italia.
Queste sono le parole di Hitch sul film: "Alla fine della guerra, ho fatto un film che doveva mostrare la realtà dei fatti avvenuti nei campi di concentramento nazisti. Atroce. Era ancora più atroce del peggior film dell'orrore. Nessuno lo ha voluto vedere. Faceva troppo male. Quel film non mi ha mai più abbandonato."
Ma come mai proprio lui, che lavorava stabilmente a Hollywood, era stato coinvolto in quel progetto? Perchè decise di venire nella vecchia Europa, devastata dalla guerra, per girare questo film? Il merito è tutto del co-fondatore della London Film Society, che aveva stretto amicizia con il giovane Hitch, Quando all'inizio del 1945 i primi campi sono liberati e le prime atroci immagini vengono inviate a Londra, Hitch viene convinto a girare un film destinato in maniera specifica ai tedeschi, che fosse la prova inattaccabile delle loro atrocità. Da subito egli si dimostra molto interessato. Arrivato in Inghilterra, dopo un viaggio in nave dove aveva dormito in un dormitorio con altre 30 persone, si mette subito al lavoro. Dedica quasi tutto il suo tempo a guardare i materiali che arrivano dall'Europa. Il regista, forte della sua esperienza cinematografica, cercava soprattutto le riprese in continuo, le panoramiche, perchè nessuno potesse dire che quelle immagine erano state manipolate per falsificare la realtà. Si tratta di immagini strazianti, difficili da sostenere. Ci sono i volti dei morti, scavati dalle piaghe e dalla fame o massacrati dagli aguzzini, sconvolgono le scene in cui i soldati tedeschi prigionieri sono costretti a caricare i corpi dei morti, li trascinano e li gettano nelle fosse comuni, come se si trattasse di manichini, perchè i rischi delle epidemie rischiavano di propagarsi e non lasciavano spazio nè tempo nemmeno per un pò di pietà.
Poi? Cosa è successo? Perchè non abbiamo mai sentito parlare di questo film? Nell'agosto del 1945, le convenienze della politica fermarono il lavoro, il Grande Maestro tornò a Hollywood e il materiale girato e in parte montato finì in uno scatole abbandonato dell'Imperial War Museum. E' riemerso 70 anni dopo, con tutta la sua forza di sconvolgente testimonianza per ricordare a noi di NON DIMENTICARE. Per ricordare a noi che la pace è un valore prezioso, che dobbiamo difendere e preservare ad ogni costo, per fare in modo che non si ripeta mai quello che è accaduto.
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