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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

I Grandi Classici: La Bella E La Bestia

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Un musical che annunciò il ritorno di Disney alla sua forma classica, e che divenne il primo film d’animazione a ottenere una nomination come Miglior Film agli Academy Awards. Se “La Sirenetta” era stato un indizio del fatto che Disney era di nuovo una forza con cui confrontarsi, “La bella e la bestia” è stato un annuncio roboante e possente del fatto che la casa di Walt era di nuovo tra le grandi. La chiave per realizzare questa nuova versione della classica fiaba è nel modo in cui i suoi creatori si sono avvicinati al materiale di base. Lo studio ha ingaggiato Linda Woolverton, sceneggiatrice che ha scelto di dare un taglio molto “anni 90” alla storia. Per raccontare della bella che si innamora della bestia, è stata creata Belle, un’eroina femminista molto più definita delle precedenti protagoniste femminili di Disney. La sceneggiatrice ha anche riversato le manie dei suoi ex nell’antagonista, il vanitoso Gaston. Il risultato è esilarante!!!

I Grandi Classici: Ladri Di Biciclette

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Ispirato a un romanzo di Luigi Bartolini, Ladri di biciclette è un prodotto dei suoi tempi, dove la disoccupazione, la povertà e l’impossibilità della sconfitta erano all’ordine del giorno. Tuttavia, nonostante le sue ramificazioni politiche, il suo fascino rimane tutt’ora la storia umana che ne costituisce il cuore, quella della fiera determinazione di un padre di sostenere la sua famiglia e del crollo della fiducia di un figlio nel suo eroe. Enfatizzando l’assurdità e il fatalismo della vita quotidiana, Vittorio De Sica si domanda se sia giusto applicare soluzioni moderne ai problemi della società. Il regista sottolinea continuamente l’impotenza del socialismo, mostrando il suo protagonista che viene minacciato da gente che se ne lava le mani e sfrutta la miseria del prossimo a proprio favore.  Un film che consiglio ai giovani e ai meno giovani perchè porta a riflettere anche sulla nostra epoca. 

I Grandi Classici: Precious

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Tratto dal romanzo “Push” della scrittrice e poetessa Sapphire, questo film ha molto più da dire, fin dall’inizio, della maggior parte dei piccoli film indipendenti. E anche detto questo, non c’è molto che possa prepararvi alla sua pura potenza e al suo viaggio verso l’accettazione di sé e la speranza. Lee Daniels è riuscito a mettere insieme qualcosa che non sembrava davvero possibile. Il pubblico viene subito messo alla prova con un’eroina difficile anche da guardare, tanto dolorosamente estremi sono il suo dolore, la sua disperazione ed anche la sfortuna. Ma quasi subito, si entra nella sua testa, condividendo le sue fantasie di essere la spettacolare e idolatrata star di un evento esclusivo. Si trasale alla sua cotta destinata al fallimento, al modo in cui viene maltrattata, alle dimensioni dell’odio che prova per se stessa quando si immagina come una ragazza bionda e magra. Non molto dopo, ci si ritrova pienamente identificati con lei, facendo appieno l’esperienza della sua vit

I Grandi Classici: L'Ultimo Dei Mohicani

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Il commovente e meraviglioso film di Michael Mann comprende un antico splendore nel racconto, vantandosi dei suoi grandiosi principi di eroismo e carattere, oltre che azioni roboanti. È si la storia di una guerra coloniale, con tanto di combattimenti corpo a corpo contro nativi ostili, sullo sfondo di una natura selvaggia, ma al centro c’è una commovente storia d’amore che, con tutto il suo feroce romanticismo, ci atrriva sempre come qualcosa di assolutamente autentico. Questo film riesce a vivere con successo una doppia vita. È evasione pura, eroismo tradizionale e potente. Eppure è anche realistico, con un certo tono di sfida, imbevuto di convinzioni fino all’ultimo istante. Si potrebbe definire la fantasia più realistica mai fatta. 

I Grandi Classici: Apollo 13

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Carissimi amici, eccoci di nuovo con la rubrica “I Grandi Classici”.  Oggi parliamo del film di Ron Howard “Apollo 13” . Non si possono negare la potenza e l’euforia che scorrono nel cuore di questo eccellente dramma dal taglio documentaristico in cui Ron Howard racconta l’incredibile storia dello sfortunato terzo atterraggio sulla Luna della NASA nel 1970. Tom Hanks interpreta Jim Lovell, comandante dell’Apollo 13, il cui sogno di mettere piede sulla Luna venne crudelmente spazzato via da un incidente tre giorni dopo l’inizio della missione. Un problema ai serbatoi d’ossigeno a bordo causò un’esplosione che lasciò la nave bloccata e mise i tre astronauti, Jim, Fred e Jack a rischio di non tornare a casa. Da questo intrigante materiale, Howard è riuscito a costruire una storia dinamica e angosciante, che tiene incollato allo schermo anche chi sa già come andò a finire. Il ritratto determinato e duro di Hanks è il fulcro intorno a cui orbita il resto del cast, ma questo è un fi

I Grandi Classici: Ben Hur

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In un’epoca di kolossal cinematografici, “Ben Hur” venne creato deliberatamente per essere il più grande e il migliore film di tutti. Il produttore passò cinque anni a progettare il tutto, al costo mai tentato di 15 milioni di dollari. Il film avrebbe contenuto la più costosa sequenza d’azione mai realizzata , mentre tra i suoi 300 ambienti ci sarebbe stato il set più grande mai costruito . Un altro record sarebbe stato quello dei 365 ruoli parlati, di cui 73 nei titoli. Wyler era così determinato a superare DeMille da scegliere addirittura il Mosè de “I dieci comandamenti” fatto dal regista del 1956 per interpretare il protagonista. Questo rischio è stato ripagato perchè il film è diventato uno dei maggiori incassi di sempre e ha ottenuto l’inaudito numero di 11 Oscar (raggiunto in seguito solo da Titanic e il Ritorno del Re).

I Grandi Classici: Blade Runner

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Alla World Science Fiction Collection del 1992, “Blade Runner” fu votato come terzo miglior film di fantascienza dopo Star Wars e 2001: Odissea nello spazio. Ciò che i tre titoli hanno in comune è la loro influenza. Mentre i più accaniti dibattono ardentemente sui meriti delle diverse versioni, i meno devoti traggono piacere dalla semplice visione di qualsiasi versione del film, ammirando la sorprendente potenzialità della produzione: la luce polverosa che penetra tra le veneziane, la pioggia che batte, illuminate alle spalle, i colori caleidoscopici. Questo film ha riscritto le regole della fantascienza, alterandone per sempre l’aspetto. Da vedere. 

I Grandi Classici: Urla Del Silenzio

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Il tempo non ha scalfito la potenza di questo film. Il regista, Roland Joffè, penetra gli orrori della Cambogia, quando durante il dominio di terrore di Pol Pot negli ultimi anni 70 fece conoscere la morte a tre milioni di persone. E lo fa attraverso la relazione in presa diretta del reporter americano Sydney Schanberg e della sua guida cambogiana Dith Pran. I loro sforzi personali nel portare al mondo qualche notizia sulle gratuite uccisioni dei Khmer Rossi vengono dipinte con una chiarezza brillante e sconvolgente dalla itinerante cinepresa di Joffè. Un risultato di una potenza straordinaria e probabilmente la pellicola inglese più coraggiosa finora realizzata. 

I Grandi Classici: Amores Perros

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Il film si apre nel caos, mentre Octavio e un suo amico si allontanano in macchina da un combattimento tra cani con il loro esemplare ferito sul sedile posteriore e dei nemici all’inseguimento, e poi salta indietro, avanti e lateralmente allo stesso tempo. Il meccanismo è rischioso, ma le storie individuali, che si intrecciano con realistico disordine, sono così affascinanti che non si può non seguire il film finché tutto non diventa chiaro. Non ci sono molti scontri tra cani, ma gli animali in contrasto servono a mostrare le diverse e disperate situazioni dei tre protagonisti. Girato, scritto e interpretato in modo geniale, è cinema di prima categoria, spaventoso e tenero, duro e lirico. 

I Grandi Classici: Butch Cassidy

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Per “I Grandi Classici”: Butch Cassidy (1969). Prima di diventare un saggista, alla fine degli anni '60, William Goldman vinse un Oscar per una sceneggiatura sui leggendari fuorilegge Butch e Sundance, con toni non tanto revisionisti quanto con i toni delle fotografie color seppia. La divertente sceneggiatura unisce alla storia una forte indulgenza, risultando in un Western deciso a reinventare il West non come originale, ma come desiderato dal pubblico. Paul Newman interpreta Butch, leader della famosa banda del Buco nel Muro e visionario rapinatore di banche. Robert Redford , la cui presenza è sancita dai famosissimi primi piani del regista G. R. Hill, assume la natura buona del pistolero più veloce del West, fissando dall’alto la telecamera ed esaltando, sia a livello comico che serio, la figura di Newman. Katherine Ross è raggiante come figura alle spalle, e spesso al centro, dei due fuorilegge, suscitando un interesse romantico, fisico e mentale nei nostri due eroi