Pixar - le origini di una frontiera del cinema


Negli anni 80 la computer animation era solo roba da ingegneri, non aveva ancora trovato sviluppo in ambito artistico: si realizzavano solidi geometrici che sì, erano molto fichi ma non si sapeva ancora come impiegarli. È nel 1986 che arriva l'eroe : John Lasseter presenta qualcosa di sorprendente all'Institut National de l'Audiovisuel che nessun grafico-ingegnere-smanettone di computer aveva mai visto: stiamo parlando di nientepopodimeno che... una lampada. Sì, proprio quella che vedete saltellare sulla lettera I di Pixar prima che cominci il film. Il suo nome è Luxor Jr. , figlio di Luxor Sr. probabilmente... e fu così che la computer animation trovó il suo posto nel mondo e si preparava a sorprendere ancora.

"I computer che creo io durano per 2 o 3 anni al massimo, quello che fate voi alla Pixar dura per sempre " Steve Jobs a John Lasseter , colleghi alla Pixar Animation Studios
Non parliamo semplicemente di cartoni animati multimilionari o di gente che sa smanettare i computer a regola d'arte; la Pixar, cari miei lettori, ha dato vita a una rivoluzione nel cinema vero, e l'ha creata dal nulla. Divinità? Può darsi, ma di questi tempi meglio tralasciare...
C'é da precisare peró che i film targati Pixar non sono solo gioiellini di tecnologia in continuo sviluppo, ma c'è pure della sostanza. Cosa li differenzia dalla concorrenza ? Dreamworks, Blue Sky, Sony animation ecc.? la risposta è una sola: l'attenzione. L'attenzione a ogni aspetto che costituisce il film, dalla sceneggiatura all'ambientazione, alla psicologia dei personaggi; è tutto studiato, preparato con minuzia ossessiva ... non sono mai solo gag che ti fan ridere e poi dimentichi, no. Pixar sa farti innamorare e mai dimenticare, come un Disney solo meno zuccheroso.

Heimlich, il bruco simpaticone con l'accento tedesco che tanto voleva diventar "una bellisima farfalla" in A Bug's Life
Come accade per ogni cosa di successo, c'è sempre la concorrenza che prima o poi mette le mani  dove non dovrebbe. Dopo due grandi successi come Toy Story e A Bug's Life, la computer grafica diventa una vera e propria moda alla portata di molte major. Quest'ultime, loro malgrado, non riescono a dar vita a nessun prodotto credibile: non conoscono l'ingrediente segreto che domina ogni ricetta Pixar, vale a dire storie valide a prescindere dalla tecnica.
È proprio una storia valida come quella di Monsters & Co., un mondo di mostri nascosti dietro l'armadio che si nutrono della paura dei bambini ma allo stesso tempo li temono; o quella di un padre pesce pagliaccio iperprotettivo nei confronti del figlio, che vuole a tutti i costi tenerlo sotto la sua protezione ma ottiene l'effetto contrario. É una reazione a catena che conquista il pubblico di tutte le età, una sequenza di successi ininterrotti  che continuerà con Gli Incredibili - una normale famiglia di supereroi , Cars e Up.



E con questo chiudo la mia dichiarazione d'amore, tanto per ingannare l'attesa per i prossimi titoli in uscita. Sono ben due in lista per il 2015: Inside Out, storia di cinque emozioni che vivono dentro la mente di una bambina il cui lavoro è quello di aiutarla attraverso la vita di ogni giorno. Il secondo invece è The Good Dinosaur, ambientato in un modo in cui i dinosauri non si sono istinti, narra dell'amicizia tra un apatosauro e un giovane cavernicolo.



 In programma per il prossimo giugno 2016 è il tanto atteso sequel Alla ricerca di Dory , in uscita dopo ben tredici anni dal primo capitolo, tanto per farvi sentire più giovani.

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