Una conversazione interessante.


Cari cinefili,

oggi è la giornata dei consigli (anche se non richiesti!).

Voi starete già pensando: "Ci vorrà consigliare un film!". Invece, no! Voglio stupirvi e consigliarvi un libro! Un bellissimo libro, che ho amato molto.

"MARTIN SCORSESE. CONVERSAZIONI SU DI ME E TUTTO IL RESTO".




Naturalmente, lo consiglio a tutti coloro che amano Scorsese, i suoi film, il suo stile, le sue storie e il modo in cui le racconta. Ma lo consiglio anche, e soprattutto, a coloro che non lo amano. Che magari ritengono i suoi film un pò troppo violenti o monotematici. Questo libro, vi aiuterà a conoscerlo, a comprenderlo un pò di più, ad approfondire sul suo cinema e sul suo modo di fare cinema.


Mean Streets, Taxi Driver, Toro Scatenato, L'ultima tentazione di Cristo, Kandun, The Departed, The Aviator, Shutter Island, The Wolf of Wall Street: sono solo alcuni dei film con cui Martin Scorsese ha reso grande il cinema americano. Acclamati dalla critica, hanno unito la sperimentazione al successo di pubblico. Questo libro consente di riviverli dall'interno, attraverso le parole e lo spirito del suo creatore. E le loro complesse vicende produttive diventano un'introduzione all'arte di realizzare un film. Richard Schickel ci guida in modo entusiasmante attraverso la vita e l'opera di Scorsese: da ragazzo, negli anni 50, cercava di evadere dalla realtà di Little Italy grazie al grande schermo; in seguito, da regista, ha modellato la propria ambizione su una conoscenza enciclopedica della storia del cinema. Scorsese rivela la base autobiografica di tanti suoi lavori, mostrando azzardi e scommesse. Parla dei suoi film che ormai sono diventati classici e di quelli meno noti, documentari compresi. Spiega il suo stile, l'attenzione maniacale per il dettaglio, l'amore per i film di genere. E discute anche di ciò che la cinefilia gli ha insegnato a proposito di regia, recitazione, fotografia, montaggio e musica. Il risultato è un'illuminante storia della Hollywood moderna vista attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti più coraggiosi. Scorsese mette alla prova ogni volta le aspettative del pubblico, senza temere di affrontare temi controversi come la religione e la violenza istituzionalizzata. Assistiamo alle inevitabili frustrazioni e alle soddisfazioni impagabili nel riprendere concerti come quelli di Woodstock e dei Rolling Stones. Ed esploriamo anche le fondamentali collaborazioni con attori del calibro di Robert De Niro, Jack Nicholson, Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Daniel Day-Lewis.

Vorrei anticiparvi un frammento del libro, per incuriosirvi ancora di più.

R.S.: Mi sembra che ci sia un'affinità tra Gangs of New York e The Aviator. Il sogno americano è qualcosa che ti può far impazzire.

M.S.: E' questa la bellezza dei film. A Hughes, la terra non bastava, voleva anche il cielo. Ma la chiave sta nel finale, quando gli si blocca la mente e continua a ripetere le parole: "Il mezzo del futuro". Per me, la scena in cui Leonardo DiCaprio sta davanti allo specchio e ripete quella battuta, è stata quella che mi ha convinto a fare il film. Ed è ciò a cui hanno portato nove mesi di lavoro. In quel momento Hughes sa che nel suo futuro ci saranno solo uomini in guanti bianchi, e lo accetta. Il mezzo del futuro, per come la vedo io, non è altro che l'avidità senza limiti.


Voglio concludere l'articolo con una frase dello stesso Martin:

"Ricordo un prete, padre Principe.
  Era anche un cinefilo.
  Quando vide Taxi Driver, riassunse in due parole tutta la mia carriera:
  Te l'ho sempre detto, troppo venerdì di passione e non abbastanza domenica di resurrezione."

Commenti

  1. Complimenti ..Ottima Recensione.. brava Giulia !!!!

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  2. Giulia e' una recensione o un pensiero molto serio e complicato per..ME ho dovuto leggerlo un paio di volte per assimilarlo ,ciò' non toglie che TU sei molto preparata nel campo chissà' se un giorno il tuo libro non lo autogra personalmente MARTIN SCORSESE,, ciao

    RispondiElimina

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