A Day With AL PACINO!

Ogni anno arriva quel magico periodo in cui sembra di vivere in un mondo parallelo, per dieci giorni ci si nutre di film e si scambiano (o almeno ci si prova) parole più o meno sensate con attori e registi...in poche parole, si respira aria di cinema. Ma come tutti i sogni, in men che non si dica il mio paese dei balocchi rosso fuoco svanisce...eh già, sono già passate due settimane e ancora non mi sono ripresa dalla fine della Mostra del Cinema di Venezia.

Vogliamo ripercorrere con voi, un post alla volta, questa Mostra dal nostro personalissimo punto di vista...tra photobomb a Tim Roth, comparsate impreviste di Uma Thurman, JAmes FRanco versione Walter White, film assurdi (talvolta agghiaccianti) e lunghe attese, spesso ricompensate.
Diamo il via allora a questo "diario di Mostra" con le avventure di Pulp Lary e Al Pacino!



In primis, devo anticipare il legame che c'è tra me, Al Pacino e la Mostra del Cinema. Alla 61 edizione del Festival Robert Redford presentava Il Mercante di Venezia ed io ero una ragazzina di 14 anni in preda alle crisi ormonali per Colin Farrell, che puntualmente non si presentò al "nostro appuntamento" dietro le transenne delle conferenze al Lido. Con mia bellissima sorpresa (all'epoca non ero informata come ora riguardo agli ospiti attesi) in quei giorni di lunghe attese mi ritrovai davanti due leggende; Robert De Niro (in veste di doppiatore per Shark Tale) e Al Pacino. All'epoca non mi rendevo davvero conto dell'immensità di questi duo personaggi, ma rimasi colpita dalla gentilezza di Pacino nel firmare allegramente il mio misero fogliett con il suo scarabocchio "Al", mentre De Niro sembrò molto schivo e scocciato (sigh).

Con mia grande sorpresa e, finalmente, consapevolezza Al tornò nel 2011 per presentare Wilde Salomé, documentario sull'opera di Oscar Wilde con Jessica Chastain nei panni della controversa principessa. Fu durante quell'edizione che mi portai a casa una grandissima soddisfazione: il dvd di Scarface, uno dei miei film "feticcio" per eccellenza, autografato da Brian De Palma e Al Pacino.


Ma arriviamo ai giorni nostri.... (oddio, quanto mi sento vecchia!)

Il 30 settembre era segnato sul mio calendario come l' AL PACINO DAY, l'attore infatti sarebbe stato alla Mostra con ben due film: Manglehorn (in concorso) di David Gordon Green e The Humbling (fuori concorso) di Barry Levinson. Da giorni ero elettrizzata e i miei compagni cinefili Mostri del Cinema non mi sopportavano più. Ero determinata a fare il possibile per avere degli incontri ravvicinati con il grande Al, ancor più motivata rispetto agli anni prima visto che in più occasioni mi aveva dato grandi soddisfazioni. 
Dopo essermi attrezzata per bene con i dvd de Il Padrino parte II, Serpico e Quel Pomeriggio di un giorno da cani (i miei preferiti!) ha inizio l'epopea: sveglia all'alba, vaporetto poco dopo le 6 del mattino con i controllori ancora in dormiveglia e incontro con gli altri Mostri del Cinema assonnati quanto me. Collasso davanti al red carpet per qualche ora, fino alle notizie da parte dei fotografi riguardo agli orari delle conferenze. Di colpo ci svegliamo, in una sorta di euforia, ci sistemiamo in modo da non sembrare degli zombie e ci appostiamo tatticamente nella zona delle conferenze stampa. L'attesa è infinita e il caldo che tanto aspettavamo nei giorni precedenti si inizia a far sentire proprio in quel momento. L'orario dell'inizio della conferenza si avvicina e passa chiunque, davvero chiunque, ma l'ospite tanto atteso è in ritardo. Ma, quando iniziavamo a perdere forze e speranze, un boato preannuncia il suo arrivo....ed ecco che ci ritroviamo abbagliati dalla comparsa di un paio occhiali da sole specchiati di un blu intenso seguiti da lui, il mitico Al Pacino. La sua presenza illumina il Lido, scherza con i fotografi e saluta i fan, ma si vede che ha fretta. Temendo il peggio e assorta da un raptus di follia urlo a squarciagola, non ricordo nemmeno bene cosa. Al Pacino mi si avvicina, mi prende le guance con la mano e, con un buffo faccione, esclama: "I love you too". Le urla di delirio che potete ben immaginare sono immortalate in questa splendida chicca ripresa da Wall-Yle.




Attimi di dodicenne follia, lo ammetto pubblicamente..Ma cercate di comprendermi. 
Le conferenze di Manglehorn e The Humbling sarebbero durate all'incirca un'ora e mezza perchè Pacino era atteso per un servizio fotografico all'Excelsior e, subito dopo, ci sarebbe stato il red carpet per il film del simpatico David Gordon Green. La decisione più saggia era quella di aspettarlo all'uscita, sperando che si fermasse qualche minuto in più. Direi che le nostre aspettative sono state superate... e questo scatto descrive perfettamente quel meraviglioso momento :)


Al Pacino si è dimostrato disponibilissimo anche durante i red carpet per le premieres dei due film, dimostrando di essere, oltre che un gran attore, anche un vero e proprio gentleman. Molti "divi", a parer mio, dovrebbero prendere esempio da lui.



Il destino, infine, ci ha fatti incontrare un'ultima volta...in una situazione al limite dell'assurdo. Il giorno seguente ci stavamo recando ingenuamente nei bagni dell'Excelsior quando, improvvisamente, sentiamo delle urtla provenire dalla Darsena...scendiamo e ci ritroviamo davanti di nuovo LUI! Purtroppo la situazione era piuttosto caotica e, rimbalzando tra un bodyguard e l'altro, sono riuscita a strappargli solo un ultimo saluto...nella speranza, però, di rincontrarlo al più presto!




Oltre a questi memorabili incontri, ho assistito alla proiezione di The Humbling, che ho trovato deliziosamente brillante e al quale dedicheremo uno dei prossimi post.

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