Rocketman: il glitteroso musical biopic sulla vita di Sir Elton John


 Rocketman è il nuovo film biografico-musicale diretto da Dexter Fletcher e interpretato da Taron Egerton. Il film narra la vita di Elton John a partire dall'infanzia negli anni '50 (all'epoca Reginald Dwight), passando attraverso i turbolenti esordi ed il successo nel mondo della musica fino al doloroso periodo prima del rehab. 

"So how does a fat boy from nowhere get to be a soul man?"
 
Il film è sin da subito un uragano di esuberanza, un musical semi-surreale in cui la fantasia e la realtà spesso si fondono. La pellicola si apre con l'arrivo di John nella clinica di riabilitazione: porta un costume appariscente che ricorda vagamente una fenice e un copricapo con corni da diavolo, il tutto ricoperto di glitter e paillettes. È John stesso a raccontarsi attraverso lunghi flashback, in preda alla rabbia e alla depressione dovute all'abuso di alcol e droghe. 


Tra gli aspetti più apprezzabili della pellicola vi è l'uso enfatico delle canzoni originali dell'artista. I brani più celebri di Elton John vengono utilizzati intelligentemente per illustrare i momenti più drammatici della sua vita. Per alcune canzone adrittura è stato adottato un cambiamento di genere, come per Saturday Night’s Alright,  che ha ricevuto un nuovo remix con influenze di genere ska.

Tuttavia questa può essere definita come un'arma a doppio taglio poichè l'inserimento diegetico di queste canzoni va spesso a rompere l'ordine cronologico degli eventi, fattore che in un biopic può creare confusione nella mente dell'aspettatore. Più volte nel corso del film le canzoni entrano a far parte della storia anni prima di venir composte nella vita reale dell'artista. 

Pare quindi che a Rocketman non importi essere un biopic accurato nei fatti, ma piuttosto un musical in cui la spettacolarizzazione sormonta ogni clichè biografico.


La recitazione di Taron Egerton calza perfettamente l'esuberante personalità di Elton John e non solo, si rivela essere un talentuoso cantante in grado di modulare la sua voce per avvicinarsi di molto alle corde dell'artista. 

Nonostante l'attore dimostri talento anche nelle scene di dolore e sconforto, nel film c'è qualcosa che impedisce al pubblico di toccare con mano l'anima di Elton John. Probabilmente questo è dovuto a dialoghi fin troppo sterili: la solitudine del cantante viene trattata in modo troppo superficiale e diventa così difficile coglierne le radici e provare empatia. Un film quindi che colpisce di più gli occhi che il cuore dello spettatore.

Il paragone con Bohemian Rapsody è inevitabile, anche perchè i due film condividono lo stesso regista. Fletcher fu infatti colui che finì il biopic su Mercury dopo che al regista originale Bryan Singer venne chiesto di abbandonare il progetto. Se definissimo il primo come prudente, quasi casto e riverente, Rocketman è decisamente più intrepido, sexy e direi quasi più onesto. 

Il film tende sin dalla prima scena a sottolineare le dipendenze e i conflitti interiori del suo protagonista: numerose le scene in cui beve alcol, assume cocaina e farmaci in quantità eccessiva. Nonostante il successo e l'adorazione di milioni di fans in tutto il mondo, sono poche le occasioni in cui John appare genuinamente felice finché non riesce a fare pace con se stesso nell'atto finale del film.


Il produttore esecutivo del film è Elton John stesso: ci si poteva aspettare un film vanitoso e autocelebrativo, invece ci ritroviamo piacevolmente davanti ad è un cocktail di autocriticismo e ironia, è ben evidente la volontà di prendersi gioco del proprio passato turbolento. A tratti si ha quasi l'impressione che il film celebri la miseria del cantante prima del rehab piuttosto che il suo successo e le sue canzoni. 

Il film lascia comunque emergere, quasi timidamente, la storia di un uomo che ha passato la sua intera carriera in cerca di approvazione dalle persone che gli stavano sì vicino, ma mai abbastanza.

Nella prima parte del film John è ancora un bambino sensibile e timido costretto a vivere in un ambiente familiare per nulla affettuoso. Durante il resto del film vediamo invece un adulto ancora alla ricerca del suo modo di integrarsi, nella speranza di ricevere accettazione e amore.
Il protagonista è dunque in continua lotta tra le sue due personalità: Elton John, quella esuberante che ha creato lui stesso e Reg Dwight, quella che vorrebbe affogare ad ogni costo ma che continua a riemergere nella sua vita. Sono numerose le scene oniriche in cui è costretto ad affrontare il fantasma di se stesso bambino.

Se siete alla ricerca di un biopic accurato nei dettagli sulla vita dell'artista temo che resterete piuttosto delusi. Per questo si dovrà attendere la prima autobiografia ufficiale di Elton John in uscita quest'anno. 



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