Venezia 75: Brady Corbet e Natalie Portman tornano al Festival con Vox Lux
Curioso come in una sola edizione di festival vi siano ben due film
che narrano la storia di una giovane cantante, partendo dagli esordi ed esplorandone la
vita privata.
Questa ultima edizione della Mostra ci porta, dopo il valido A Star Is Born, interpetato da una più che convincente Lady Gaga, un film molto più ambizioso rispetto a quello diretto da Bradley Cooper ma complessivamente inferiore e a tratti deludente.
C'erano grandi aspettative per il ritorno del giovane regista Brady Corbet al Lido. Nel 2015 aveva vinto il Premio Orizzonti alla miglior regia e il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis con il film The Childhood of a Leader - L'infanzia di un capo, presentato in concorso al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti.
Narrato in un ironico, cinico doppiaggio di Willem Dafoe, Vox Lux è diviso in due atti.
Il primo atto, Genesis, segue l'ascesa di Celeste (Raffey Cassidy nella versione teenager), adolescente sopravvissuta a una strage durante una normale giornata di scuola.
Dopo aver cantato al memoriale dell'attentato, la dolce Celeste viene trasformata in una pop star grazie all'aiuto del talentuoso manager interpretato da Jude Law. Figura chiave al fianco di Celeste è la sorella Eleanor (Stacy Martin), non solo autrice dei testi delle canzoni ma vero e proprio sostegno psicologico per la protagonista.
Il secondo atto, intitolato Regenesis, si svolge a una distanza di 20 anni con una Celeste adulta (Natalie Portman), alla vigilia di un tour di ritorno a casa. Questo viene messo a repentaglio quando una sparatoria di massa in Croazia viene eseguita da terroristi con la maschera ingioiellata di Celeste.
A 18 anni di distanza da quel tragico evento, il film ci mostra una Celeste radicalmente cambiata dalla fama: da qui in avanti vestirà i suoi panni una diabolica quanto geniale Natalie Portman.
il finale del film ci lascia tuttavia con una sensazione di incompletezza, quasi come se la morale non venisse pienamente spiegata. Nel film emerge chiaramente il tentativo di un regista di mostrare non solo il male delle luci della ribalta, ma anche una critica alla superficialità della musica pop come una sorta di sedativo contro l'orrore.
Accompagnato dalla protagonista Natalie Portman, da Stacy Martin e dalla giovane attrice Raffey Cassidy.
L'interpretazione della Portman convince ma a tratti risulta piuttosto caricaturale. Non sarebbe stato facile dopotutto svincolarsi da un personaggio clichè come la protagonista di questo film. L'attrice ha dichiarato durante la conferenza stampa di Vox Lux:
Durante la conferenza stampa il regista Corbet ha dedicato il film a Jonathan Demme:
Questa ultima edizione della Mostra ci porta, dopo il valido A Star Is Born, interpetato da una più che convincente Lady Gaga, un film molto più ambizioso rispetto a quello diretto da Bradley Cooper ma complessivamente inferiore e a tratti deludente.
C'erano grandi aspettative per il ritorno del giovane regista Brady Corbet al Lido. Nel 2015 aveva vinto il Premio Orizzonti alla miglior regia e il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis con il film The Childhood of a Leader - L'infanzia di un capo, presentato in concorso al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti.
Narrato in un ironico, cinico doppiaggio di Willem Dafoe, Vox Lux è diviso in due atti.
Il primo atto, Genesis, segue l'ascesa di Celeste (Raffey Cassidy nella versione teenager), adolescente sopravvissuta a una strage durante una normale giornata di scuola.
Dopo aver cantato al memoriale dell'attentato, la dolce Celeste viene trasformata in una pop star grazie all'aiuto del talentuoso manager interpretato da Jude Law. Figura chiave al fianco di Celeste è la sorella Eleanor (Stacy Martin), non solo autrice dei testi delle canzoni ma vero e proprio sostegno psicologico per la protagonista.
Il secondo atto, intitolato Regenesis, si svolge a una distanza di 20 anni con una Celeste adulta (Natalie Portman), alla vigilia di un tour di ritorno a casa. Questo viene messo a repentaglio quando una sparatoria di massa in Croazia viene eseguita da terroristi con la maschera ingioiellata di Celeste.
A 18 anni di distanza da quel tragico evento, il film ci mostra una Celeste radicalmente cambiata dalla fama: da qui in avanti vestirà i suoi panni una diabolica quanto geniale Natalie Portman.
il finale del film ci lascia tuttavia con una sensazione di incompletezza, quasi come se la morale non venisse pienamente spiegata. Nel film emerge chiaramente il tentativo di un regista di mostrare non solo il male delle luci della ribalta, ma anche una critica alla superficialità della musica pop come una sorta di sedativo contro l'orrore.
Accompagnato dalla protagonista Natalie Portman, da Stacy Martin e dalla giovane attrice Raffey Cassidy.
L'interpretazione della Portman convince ma a tratti risulta piuttosto caricaturale. Non sarebbe stato facile dopotutto svincolarsi da un personaggio clichè come la protagonista di questo film. L'attrice ha dichiarato durante la conferenza stampa di Vox Lux:
"L’intreccio tra cultura pop, violenza e spettacolo
effettivamente è incredibile e inquietante, quando ho letto la
sceneggiatura mi sono ritrovata davanti una riflessione sul mondo in cui
viviamo e credo che la gente ci si potrà riconoscere."
"Io vengo
dall’Israele, ma anche in America i massacri nelle scuole hanno creato
un clima quasi da guerra civile. I piccoli atti di violenza nelle scuole
possono causare un tormento anche maggiore."
Durante la conferenza stampa il regista Corbet ha dedicato il film a Jonathan Demme:
"L’ho
conosciuto negli ultimi anni della mia vita, mi ha
premiato qui tre anni fa e si è preso cura del mio film, come ha fatto
con quelli di tanti altri giovani registi. La sua morte mi ha colpito e
rattristato molto ma credo che Jonathan, che apprezzava molto i film
musicali,
avrebbe adorato questo film."
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