Cinecittà: Hollywood all'Italiana

Si parla sempre troppo poco di Cinecittà, questa oasi di bellezza nel cuore di Roma. Complesso di teatri di posa di eccellenza e rilievo internazionale dove sono stati girati più di 3000 film, 90 dei quali hanno ricevuto una candidatura all'Oscar, di cui poi ben 47 l'hanno vinta. Celebri registi, nazionali, internazionali, vi hanno lavorato: da Federico Fellini a Francis Ford Coppola, da Luchino Visconti a Martin Scorsese.



Il New York Times ha scritto in prima pagina: "Hollywood ancora una volta torna a Cinecittà grazie ai benefici fiscali per le produzioni straniere voluti dal governo italiano". A Cinecittà si sta lavorando a Ben Hur e Zoolander 2. A Roma sono state girante scene dell'ultimo James Bond con Daniel Craig e Monica Bellucci e un remake della Dolce Vita. Inoltre, tra Venezia e Firenze si sono svolte le riprese del nuovo film di Ron Howard con Tom Hanks. Hollywood ha sempre guardato all'Italia e continua a farlo, per la sua bellezza, per le sue straordinarie maestranze, per la sua professionalità e noi ne siamo molto felici ed orgogliosi.



Ma volgiamo lo sguardo indietro, per parlare un pò di storia.
Il 26 settembre 1935, in via Veio a Roma, finisce distrutta dal fuoco la Cines, società di produzione cinematografica. Il regio decreto-legge 172 del 3 gennaio 1936 stabilisce la creazione di un centro industriale cinematografico. Lo Stato ci investe i primi 4 milioni di lire. Il governatore di Roma, Bottai espropria l'area fabbricabile "per cause di pubblica utilità".
Il 26 gennaio 1936 iniziano i lavori di costruzione di Cinecittà.
L'idea di costruire la città del cinema è di Luigi Freddi, capo della Direzione Generale per la Cinematografia.
L'ingegner Carlo Roncoroni e l'architetto Gino Peressutti si occupano del progetto.
L'opera viene ultima in 457 giorni di lavoro. Il 28 aprile del 1937 Benito Mussolini la inaugura.

Ma ora, vi racconto un pò di curiosità, che sono sicura non sappiate.



Quel giorno che Sophia Loren e la mamma arrivarono a Cinecittà dove LeRoy stava girando "Quo Vadis?" con Peter Ustinov, Robert Taylor e Deborah Kerr, la mamma di Sophia, valigia in mano, superò lo sbarramento delle guardie, si presentò davanti al regista e gli urlò: "l'inglese non lo sappiamo, ma ce murrimo e famme, e questo you undestand..." Furono prese come comparse.

A Cinecittà si girarono una ventina di film con Maciste, una dozzina con Ercole, almeno sei con Ursus.

Liz Taylor era affascinata dai set splendidi e fastosi di Cinecittà. Dichiarò più volte di esserne innamorata.

Gina Lollobrigida in "Venere imperiale" impersonava Paolina Bonaparte. Quando usciva dal teatro di posa di Cinecittà, spesso incrociava Elizabeth Taylor in costume da Cleopatra: "Ci salutavamo, ed era come se due importanti figure storiche rivivessero in noi, il loro glorioso passato, in quei viali favolosi".

Alberto Sordi, comparsa nel film Scipione l'Africano del 1937, fu selezionato all'ingresso di Cinecittà da uno sbrigativo assistente che divideva tutti in base al colore dei capelli. Tu gallo! Tu romano! Tu gallo! Tu romano!

Totò era sempre tra i primi ad arrivare ai camerini di trucco a Cinecittà. Una mattina giunse talmente presto che trovò ancora chiuso il portone del teatro di posa. Un guardiano, vedendolo, corse a prendere le chiavi. Gli disse: " Eccomi qua, Totò". Risposta: "Mi chiami principe, lo esigo!". Allora il guardiano: "Altezza, di principi ce ne stanno tanti, ma di Totò ce n'è uno solo!".

Quando si pensa a Cinecittà, si pensa ad un glorioso passato cinematografico. Lontano. Quasi irripetibile. E' vero, il passato non torna. Ma non dobbiamo solo essere orgogliosi per ciò che Cinecittà ha rappresentato! Dobbiamo avere la voglia di renderla ancora più grande! Torniamo ad investire nel cinema! Torniamo a fare cinema!

Qui, le foto del set di Gangs of New York di Martin Scorsese, uno dei tanti film girati a Cinecittà.



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